Il papiro appartiene a una donna che ha il titolo di “cantatrice di Amon”, portato da persone di alto rango sociale che hanno il compito di accompagnare i riti per la divinità di un tempio con musica e canto. Le scene sul papiro, che coprono la maggior parte della superficie, si aprono con la rappresentazione della defunta di fronte al dio serpentiforme Nehebkau, guardiano dell’ingresso dell’Oltretomba e membro del tribunale di Osiride. Seguono una serie di scene che alludono in forma abbreviata a diversi capitoli fondamentali del Libro dei Morti: lo scarabeo del cuore che reca la formula magica a lui propria (capitolo 30) oppure i quattro timoni celesti (capitolo 148). A chiudere il papiro si trova una rappresentazione particolare: una vacca che emerge da una montagna, cioè Hator come Signora della Necropoli e divinità protettrice dell’Aldilà, seguita da una divinità che emerge dalla stessa montagna –che è quindi una rappresentazione dell’Occidente- recante il sole tra le braccia che, sorgendo, emana i suoi benefici raggi sul ba della defunta.