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Libro dei Morti di Taysnakht, figlia di Taymes

Il corteo funebre di Taysnakht - Capitoli 1-15
All’inizio del papiro si colloca la scena che descrive il trasporto del feretro della defunta e degli oggetti del suo corredo: vi si vedono il sarcofago caricato su una barca per attraversare il Nilo e giungere alla necropoli, il contenitore per i vasi canopi, i sacerdoti che portano e purificano mobili e prodotti alimentari. Giunti in prossimità della tomba, la mummia è oggetto dei rituali di purificazione e di rivivificazione della salma; la scena si svolge davanti alla cappella funeraria sormontata da una piccola piramide.
L’adorazione del sole - Capitoli 15-16
Su quattro registri sovrapposti si trovano le scene relative alla libagione effettuata di fronte alla defunta, l’adorazione del sole nascente da parte di quattro coppie di babbuini, l’adorazione del sole calante da parte delle dee dell’Oriente e dell’Occidente, e l’omaggio alla barca di Ra. Si raffigura così l’intero ciclo di vita del sole, che simboleggia la rinascita, accompagnato da un inno al dio solare.
Il dramma osiriano - Capitolo 17
La defunta ripercorre le vicende dei misteri di Osiride, la sua risurrezione accompagnato dalle divinità celesti che prelude alla rigenerazione dell’anima della defunta nell’Aldilà, la sua trasfigurazione e identificazione con Ra. Si ripercorrono inoltre i momenti della lotta tra Horus e Seth; la stessa Taysnakht è raffigurata mentre combatte le diverse forme del dio malvagio Seth: coccodrillo, serpente, asino selvatico, scorpione.
La defunta affronta gli dèi dell’Oltretomba 145-147
Una lunga sequenza di colonne accompagnate dalle relative vignette illustra il percorso “a ostacoli” dell’anima verso la rinascita. Geni funerari, divinità guardiane, araldi e custodi di porte sbarrano la via alla defunta, la quale deve conoscerne i nomi ed elencarli per poterli interpellare ed esercitare su di loro il potere magico derivante dal pronunciarne l’appellativo.
La psicostasia -Capitolo 125
Una delle vignette più conosciute del Libro dei Morti raffigura il momento della pesatura del cuore (psicostasia) che avviene nel tribunale della Doppia Verità, al cospetto di Osiride e di altri dei dell’oltretomba. Il cuore della defunta è posto sul piatto di una bilancia e gli si contrappone la piuma, simbolo della dea Maat, protettrice dell’ordine cosmico e della giustizia. Un cuore leggero e puro garantisce la defunta un felice transito nell’Aldilà e una serena vita eterna nei Campi di Iaru; se il cuore si rivelasse pesante, cioè malvagio, il mostro Ammit (la divoratrice) lo annienterebbe per sempre.
La defunta è davanti a Osiride - Capitolo 148
In una sala sorretta da colonne, Taysnakht, vestita con una tunica bianca con lunghe maniche frangiate, è in atto di adorare Osiride, mummiforme con testa di falco e la corona atef sul capo; lo abbraccia la dea Imentet, personificazione dell’Occidente. Dietro questa scena, composte in quattro registri, si trovano le figure delle sette vacche sacre e del toro nero (simbolo di rigenerazione), dei quattro remi accompagnati dall’occhio udjat (per ben navigare nel cielo e nell’Oltretomba) e delle quattro triadi di divinità protettrici e traghettatrici della defunta.
La vita nei Campi di Iaru - Capitolo 110
Accompagnato da Thoth, la defunta giunge davanti alle tre divinità guardiane del regno dell’Oltretomba. Oltrepassata la soglia, l’anima viaggia su una barca carica di offerte verso i campi. Nel registro inferiore si illustrano le fasi della coltivazione; la scena simboleggia il nutrimento necessario al corpo e allo spirito per la rigenerazione. In basso, si vedono isole, canali, divinità e barche munite di scale, che permettono l’ascensione verso il regno celeste.

Cat. 1833 TPOP
Cyperus papyrus, pittura, inchiostro
35 x 865 cm
332–30 a.C.
Epoca Ellenistica
Tebe
Collezione Drovetti, 1824
Sala 12 Cornice 04
  • Fabretti, Ariodante, Francesco Rossi, Ridolfo Vittorio Lanzone, Regio Museo di Torino. Antichità Egizie (Cat. gen. dei musei di antichità e degli ogg. d’arte raccolti nelle gallerie e biblioteche del regno 1. Piemonte), vol. I, Torino 1882, p. 227
    Tipo=Opere biblioteca SottoTipo=Monografia o Opere Autore=Fabretti, Ariodante, Francesco Rossi, Ridolfo Vittorio Lanzone Titolo=Regio Museo di Torino. Antichità Egizie Sottotiolo= In= Collana=Cat. gen. dei musei di antichità e degli ogg. d’arte raccolti nelle gallerie e biblioteche del regno Opera=1. Piemonte Luogo=vol. I, Torino Anno=1882 Menzionato=p. 227 Illustrazione=
Museo Egizio