Il coperchio raffigura la mummia della defunta con parrucca e ampio collare. Sul petto è raffigurata la dea del cielo Nut con le ali spiegate. La scomparsa degli occhi intarsiati di materiali preziosi è dovuta presumibilmente al saccheggio della tomba in epoca faraonica. Nelle mani stringe oggetti di culto che indicano la sua devozione alla dea della fertilità Hathor: un particolare sonaglio detto “sistro” nella destra, e uno stendardo con la testa bovina della dea con disco solare fra le corna nella sinistra. Differisce dal marito anche per l’assenza di barba e nella resa dei piedi (rimasti nella tomba e ritrovati dalla missione ungherese che ha lavorato nella tomba dal 1983), che erano nudi, a sottolineare la libertà di movimento nell’aldilà a cui aspiravano i defunti. Le bande iscritte imitano le bende che stringevano il sudario intorno al corpo, e recano formule che pongono la defunta sotto la protezione delle divinità dell’oltretomba.