Dal punto di vista tipologico, il sarcofago della dama e cantatrice di Amon, Tamutmutef, si richiama a un gruppo particolarmente interessante documentato dalla fine della XVIII Dinastia, nel Nuovo Regno, e caratterizzato dal fatto di rappresentare il defunto con indosso abiti quotidiani anziché nella classica posa mummiforme.
Il coperchio di Tamutmutef è realizzato, infatti, in modo da rappresentare, in alto rilievo, le vesti di lino plissettato, gli arti superiori e i piedi che si intravedono o fuoriescono dalle pieghe del tessuto, conferendo alla defunta quell’aspetto fresco e vitale ricercato specificamente da questa tipologia iconografica.
Questo modello è ripreso dunque nel corso del Terzo Periodo Intermedio, talvolta riutilizzando sarcofagi del Nuovo Regno, come forse in questo caso, e aggiornando il repertorio decorativo con il ricco e denso programma decorativo che caratterizza i “sarcofagi gialli”.