La parrucca striata e le mani chiuse, visibili su questo sarcofago, sono tratti iconografici utilizzati per distinguere gli uomini. I testi riportano anche il nome e il titolo del proprietario di questo sarcofago. In questo periodo è frequente che la decorazione della metà inferiore del coperchio e del falso coperchio sia suddivisa in riquadri disposti ai due lati di una o più colonne di testo che corrono sull’asse verticale, uno schema indicato con l’espressione “decorazione a tabella”. Lo stile generale delle figure è molto simile a quello del sarcofago di Tabakenkhonsu tanto da far pensare a una medesima bottega dietro la loro realizzazione e suggerendo, conseguentemente, una medesima datazione alla metà della XXI Dinastia.
Le iscrizioni aggiunte in un secondo momento e il prolungamento artificiale delle due parti del sarcofago, sembrano indicare che il sarcofago interno e il relativo falso coperchio non vennero commissionati dal proprietario, ma solo riadattati.