Questo vaso a sacco, originariamente chiuso da un tappo, fu aperto all’inizio del Novecento e svuotato della sostanza aromatica che conteneva – un olio misto a calce, olibano e mirra, secondo le analisi del tempo – per misurarne la capacità, che risultò di 3,72 litri, cioè alquanto inferiore a quella specificata nell’iscrizione (9 henu, equivalenti a 4,33 litri). Per materiale, dimensioni e forma, nonché la presenza del nome del sovrano, non è improbabile che sia appartenuto a Djehuty, anche se lo stile dei geroglifici è diverso.