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Stele magica: Horus sui coccodrilli

Horus bambino è spesso raffigurato su stele nell’atto di calpestare due coccodrilli e stringere tra le mani animali pericolosi. L’acqua versata su questi oggetti, scorrendo sulla superficie ricoperta di formule magiche, acquistava il potere di guarire chi la beveva dalle punture degli scorpioni e dai morsi dei serpenti. Le stele dovevano la loro efficacia al mito secondo cui Iside guarì con arti magiche il figlioletto Horus, morso da animali velenosi inviati dallo zio Seth, dopo che questi aveva ucciso il padre di Horus, Osiride. Allevato in segreto nella palude, il fanciullo aspettava di diventare adulto per combattere contro Seth, vendicare il padre, riprendere il trono d’Egitto e ristabilire l’ordine, la Maat.

Cat. 775
Pietra / calcare
14,5 x 7,2 x 5 cm
722–30 a.C.
Epoca Tarda - Epoca Ellenistica
Ignota
Collezione Drovetti, 1824
Sala 11 Vetrina 07
  • Aegyptica animalia: il bestiario del Nilo. Museo di antropologia ed etnografia dell'Università di Torino, ottobre 2000 - giugno 2001, Torino 2000, pp. 26, 91, tav. 83
    Tipo=Opere biblioteca SottoTipo=Monografia o Opere Autore= Titolo=Aegyptica animalia: il bestiario del Nilo. Museo di antropologia ed etnografia dell'Università di Torino, ottobre 2000 - giugno 2001 Sottotiolo= In= Collana= Opera= Luogo=Torino Anno=2000 Menzionato=pp. 26, 91 Illustrazione=tav. 83
Museo Egizio