I testi funerari scritti in ieratico (la scrittura corsiva del tempo) recuperati nelle connessure delle assi del sarcofago, dove non erano leggibili a chi lo guardava, sono una testimonianza eloquente del potere attribuito dagli Egiziani alla scrittura. Sono formule che pongono il defunto sotto la protezione degli dei egiziani della creazione, Shu, dio dell’aria, e Nut e Geb, cielo e terra, ad esempio: “(Dire) le parole da parte di Nut: Puia, ti ho dato la tua testa in eterno, non saranno deboli queste tue membra…”.