Nesymendam, figlio di Tadiaset-taheket, è il primo membro della famiglia a documentare il titolo di “Coltivatore del fiore di loto di Amon”. Del suo sarcofago si conservano solo una cassa e un coperchio che, a giudicare dalle dimensioni, potrebbe essere quello intermedio. Esso rappresenta bene uno stile decorativo tipico della XXV Dinastia, all’inizio del VII secolo a. C., che focalizza l’attenzione sul tema della resurrezione del defunto come Osiride. Due grandi registri figurati mostrano il defunto sul proprio letto funerario mentre maggiore risalto è dato, poco più in alto, al registro principale con la scena della “pesatura del cuore” sopra alla quale si staglia un disco solare, quasi a scandire i tre momenti del viaggio del defunto nell’oltretomba. Colonne di testo si alternano a registri figurati, mentre il collare usekh copre la parte alta tra le spalle e il petto. All’interno del sarcofago Schiaparelli ha trovato una mummia avvolta in un telo funerario tinto di rosso.