Il sarcofago esterno di Hor appartiene alla tipologia definita “qeresu”, caratterizzata da forma rettangolare e colonnette, che compare nella XXV Dinastia. Si tratta di una sorta di cosmografia, con il coperchio voltato che rappresenta il cielo e la cassa, il regno terreno di Osiride. La sua iconografia riflette proprio questa idea: un cordone di divinità è infatti frequentemente dipinto intorno alla cassa alludendo ai guardiani del defunto che si avvicendano durante lo scorrere delle ore notturne; la complessa simbologia del sarcofago serve a perpetuare un numero di episodi che erano ritenuti cruciali per la rinascita del defunto: la sua protezione durante la notte, il suo ingresso nel ventre di Nut, il suo risveglio a nuova vita, la sua ascesa in cielo e il suo viaggio con il dio del sole.
I testi sono costituiti principalmente dalla formula di offerta canonica in cui si supplica il dio affinché protegga il defunto e lo rifornisca di provviste. Sui lati corti sono raffigurati due uccelli ba in adorazione del segno dell’orizzonte, inteso come il luogo dove sorge il sole e dunque l’Oriente, e sull’altro il geroglifico neferet che indica la dimora di Osiride o del defunto situata a Occidente.