Una celebre foto dell’archivio storico del Museo ritrae la scultura all’epoca del suo ritrovamento a Deir el-Medina. La statua, probabilmente ospitata in origine in una cappella funeraria, doveva trovarsi evidentemente fuori dal suo contesto originario. I testi sul retro contengono invocazione alla triade tebana, a Ra-Harakhty e alle maggiori divinità dell’oltretomba, mentre più in basso le immagini dei figli sono rappresentati nel gesto di portare omaggio ai genitori, una nota familiare ripresa nell’esile figura di una figlia incisa tra i due coniugi. La statua è scolpita nel calcare bianco di Tebe e manifesta la cura per i dettagli raffinati degli scultori della Sede della Verità. I tratti dei volti, particolarmente cesellati, come anche le leggere simmetrie, possono forse essere considerati come segni che l’artigiano che l’ha realizzata era più abituato a scolpire in rilievo piuttosto che a tutto tondo.